Ho immaginato lo scenario distopico in cui mi piacerebbe fosse ambientato un ipotetico romanzo che vorrei leggere. Vedo di raccontarlo in breve:
La Germania, dopo la veloce capitolazione della Francia già nel giugno del ’40, da il via alla battaglia d’Inghilterra. Nel frattempo però un piano segreto di Hitler sta dando i suoi frutti; sono infatti ormai diversi anni che il fuhrer porta avanti un sofisticato piano di propaganda nazista sul territorio degli Stati Uniti, che ha completamente spostato dalla sua parte l’opinione pubblica americana. _ immagino che l’ideologia nazista abbia trovato terreno fertile nei territori rurali del sud segregazionista per poi diffondersi via via anche ai grandi centri urbani statunitensi.
Saranno proprio gli USA ad entrare in gioco cambiando in modo radicale lo svolgimento della seconda guerra mondiale. Gli americani tenteranno da prima di fare pressioni sulla corona britannica affinché questa chieda un armistizio ai tedeschi (facendo mancare gli imponenti aiuti dati ai britannici nella realtà), ma di fronte ai ripetuti rifiuti di trattare da parte degli inglesi decidono, nel ’41, di entrare in guerra al fianco dell’asse in nome di un nuovo patto di fratellanza tra i popoli anglosassoni.
Ad agosto del 1942 l’Inghilterra è infine sconfitta; anche grazie al fatto che la stessa popolazione di sua maestà guarda con favore ai visionari progetti imperialistici dei repubblicani. _ ancora: immagino che, in un’Inghilterra ormai in ginocchio per il conflitto, gli ambienti inglesi filo-nazisti abbiano cospirato alle spalle della casa reale mettendo in atto un colpo di stato che li porta al potere. Questi, deposta la casa reale, chiedono immediatamente di trattare una pace onorevole con l’obiettivo di entrare presto a far parte dell’asse e soprattutto dell’alleanza dei popoli anglosassoni.
A questo punto è bene dire qualcosa anche su gli altri paesi coinvolti. Il duce è stato per tutto il tempo fedelmente al fianco della Germania, approfittando del favorevole andamento della guerra in Europa e Africa settentrionale per espandere i propri domini e realizzando così il sogno della Grande Italia dominatrice del Mediterraneo e a capo del blocco latino. _ nella realtà il blocco latino non riuscì mai a decollare, sarebbe dovuto servire a controbilanciare la predominante teutonica all’interno dell’alleanza e doveva essere formato da Italia, Francia di Vichy, Spagna e Portogallo. Nel mio passato alternativo immagino che il progetto sia portato a compimento (con la benedizione del Vaticano) sotto la spinta dell’ancor più preoccupante sbilanciamento di forza a favore della componente anglosassone (e protestante) dell’asse.
Come per l’Europa, anche all’estremo oriente la guerra ha avuto un andamento più favorevole al Giappone. I nipponici hanno completato l’annessione della Cina, anche se avranno per anni diversi problemi con le forze ribelli di Chiang Kai-shek e Mao Zedong, ed esteso il loro dominio a buona parte del sudest asiatico. Solo la resa degli inglesi impedisce loro di dare il via ai piani di invasione dell’India britannica. La conferenza di Parigi del 1943 ed i seguenti trattati consegnano quindi alla storia un mondo dominato dal super blocco dell’asse, diviso al suo interno in tre blocchi: anglosassone, latino e nipponico.
Rimane da menzionare l’Unione Sovietica; firmati nel ’39 e nel ’41 i patti di non aggressione con tedeschi e giapponesi, Stalin si limiterà all’annessione di Polonia orientale, Lettonia, Estonia e Finlandia. Rifiutata ogni proposta inglese di rompere il patto Molotov-Ribbentrop ed entrare attivamente nel conflitto al loro fianco, la Russia si trova completamente accerchiata dopo la caduta della monarchia britannica e la conferenza di Parigi. Già nel 1943 tutte le potenze dell’asse sono concordi sul ritenere inevitabile un piano di invasione del territorio sovietico. E’ il preludio all’operazione Barbarossa del ’44, una vera e propria crociata mondiale contro il comunismo che nel giro di due anni annienterà completamente l’URSS costringendo quello che rimane della gloriosa armata rossa alla classica “fuga tra i monti” . _ un po’ come per la resistenza cinese anche quella russa rimarrà per i tempi a venire un serio problema per la stabilità dei territori conquistati, costringendo per un lungo periodo, le forze dominatrici, ad una continuo impegno di mezzi e uomini per combattere le milizie irregolari dei ribelli.
La spartizione dell’immenso territorio sovietico segnerà però anche la fine della cooperazione militare dei tre blocchi componenti l’asse, comincerà anzi proprio da questo momento ad emergere la conflittualità di interessi tra le diverse fazioni, contrapposizione che andrà sempre più inasprendosi negli anni del dopoguerra fino al punto di meritarsi la definizione di “guerra fredda”, soprattutto per quel che riguardava i rapporti tra le potenze del blocco anglosassone e quelli latino e nipponico. Ed è al culmine di questo momento storico, più o meno negli anni ’80, che vorrei fosse ambientata la vicenda di questo ipotetico romanzo ucronico. _ mi rendo conto che niente vi ho detto di altri aspetti fondamentali comportatati dal dominio assoluto e incontrastato del nazifascismo sul pianeta per quasi mezzo secolo (leggi razziali, soluzioni finali, esperimenti “medici” di vario genere ecc ecc) e sui quali mi riprometto di tornare più avanti, in altri post sullo stesso argomento.